Il concetto di un trattamento precoce ed aggressivo e l’utilizzo dei farmaci biologici hanno radicalmente modificato la strategia terapeutica e la prognosi dell’artrite reumatoide. Questa rivoluzione strategica e farmacologica non solo sta cambiando la storia naturale della malattia, ma ci ha anche permesso di comprendere, in modo sempre più dettagliato, i meccanismi fisiopatologici alla base dei danni morfostrutturali indotti dall’artrite reumatoide a carico di molteplici organi ed apparati. Nella comunità scientifica, attualmente, il consenso circa la necessità di una presa in carico globale dei pazienti affetti da artrite reumatoide è unanime: solo la collaborazione tra i molteplici operatori che intervengono, ognuno con la propria professionalità, nella cura dei pazienti artritici permette di raggiungere gli obiettivi che il team avrà posto nella stesura del progetto terapeutico e che, in estrema sintesi, mirano a garantire ai pazienti non solo il controllo dei sintomi della malattia ma anche la migliore partecipazione possibile ad una vita sociale e personale soddisfacente.